Bruciarsi sul finale
Non potevo esimermi dal dare il mio parere sulla seconda serie di Salem andata in onda su Sky. Grandi sono l’impatto e la presenza scenica della ormai conosciuta Lucy Lawless nei panni della glaciale e spietata Contessa Von Marburg. La Lawless, nota ai più per l’interpretazione epocale della statuaria Xena, è riuscita a reinventarsi in maniera molto capace, regalando una performance di alto livello e confermando il talento e la versatilità già visti in Spartacus. L’attrice appare a sua agio nei ruoli subdoli e meschini, in netto contrasto con la sua immagine giovanile di amazzone ribelle in lotta per la libertà dei più deboli.
Un personaggio degno di nota è quello di Mercy Lewis interpretato dalla giovanissima Elise Eberle, protagonista di scene spaventose e raccapriccianti. Un ruolo né bello né tantomeno semplice, che la Eberle incarna fin troppo bene.
Interessante il personaggio di Sebastian Von Marburg interpretato dal neofito del piccolo schermo Joe Doyle. Intrigante, affascinante e misterioso, anche se a tratti un po’ effeminato.
Deludente è inutile il personaggio del Dr. Samuel Wainwright che al pari di John Alden e di Tituba appare spesso ridicolo e di secondo piano. Gli altri personaggi si difendo senza spiccare, anche il piccolo John per quanto bravo non mi ha convinto fino in fondo.
Sebbene la bella Janet Montgomery sia molto capace nel ruolo di Mary Sibley diventa nel lungo periodo noiosa, ripetitiva e meno letale di quello che avrebbe dovuto essere.
Nel complesso una serie ben realizzata, con favolosi costumi, intriganti set e spaventosi effetti speciali, che tuttavia si brucia con un finale mediocre e scadente. La speranza è che possa ripartire con il piede giusto, dando vita ad una terza stagione fatta come si deve.